dal Pilade di Pier Paolo Pasolini 
regia : Daniele Salvo - assistente alla regia : Alessandro Gorgoni - actor coach : Melania Giglio - costumi : Nika Campisi, Claudia Montanari - musiche di Marco Podda - disegno luci : Valerio Geroldi - si ringrazia Fabiana Di Marco per la cortese collaborazione 
con Elena Aimone, Sara Aprile, Claudia Benassi, Simone Bobini, Simone 
Ciampi, Michele Costabile, Elio D'Alessandro, Melania Fiore, Paola 
Giglio, Piero Grant, Marco Imparato, Francesca Mària, Selene Gandini, 
Sara Pallini, Silvia Pietta 
produzione : La Fabbrica dell'Attore - Teatro Vascello
"Pilade, l'obbediente, il silenzioso, il discreto, il timido Pilade, nato 
per essere amico, è la figura di un "diverso", dotato di una grazia 
cristallina. Ostinatamente e senza farsi distrarre dalle mille sirene 
del nuovo tempo, rincorre una luce come un santo. Oggi Pilade è 
irrimediabilmente solo e assediato da Atena, la dea che "non conosce il 
ventre materno né le perversioni che nascono dalla nostalgia" e trova 
unico rifugio possibile nella Poesia. Incontra la sorella di Oreste, 
Elettra, e conosce un desiderio indicibile, mai provato prima, disperato
 e incontenibile, come una macchia di petrolio su un cuore puro. Oreste,
 l'amico fidato, parla ora il linguaggio della nuova società, un 
linguaggio incomprensibile, vuoto, che ottunde la mente. La piazza di 
Argo si prepara a divenire città del futuro, illuminata dalla luce di 
Atena, la dea della ragione. Nel paese natale altri giovani cantano 
altre canzoni, incomprensibili per chi non è al passo con i tempi. Nel 
pensiero di Oreste il movimento della nuova vita è verso il progresso, 
il potere, la luce di un futuro accecante e promettente, mentre nella 
prospettiva di Pilade "la più grande attrazione di ognuno di noi è verso
 il passato, perché è l'unica cosa che noi conosciamo ed amiamo 
veramente: è il ventre di 
nostra madre la nostra meta". Oreste difenderà quindi a oltranza la 
ragione, il progresso e il dominio della città da parte della sola 
classe borghese, mentre Pilade tenterà di ricondurre Oreste ai valori 
legati al passato. Ma il sogno utopico di una conciliazione tra il 
vecchio mondo e quello nuovo, regolato da altre regole e altri valori, 
la speranza di trovare un punto d'incontro tra ragione e pulsioni 
irrazionali, tra noi e i nostri avi, fallisce miseramente: la democrazia
 dell'Aeropago emargina il diverso mentre Oreste diviene lentamente ed 
inesorabilmente un uomo di potere. Pilade si ostina, con la forza della 
dolcezza, dell'amore e della caparbietà, a restare fedele al vecchio 
mondo, a non tradire gli antichi ideali. E' una storia di devozione, 
dedizione, ingenuità perduta, disperata dolcezza, fedeltà assoluta, 
ricerca ostinata della verità, assoluta lealtà, amore maschile. E per 
questo Pilade rimarrà per sempre solo."   (Daniele Salvo)
il 20 Aprile 2016 al Teatro Vascello di Roma






























































